La disfunzione erettile o impotenza può derivare da molteplici cause. Come anticipato nell’ultimo articolo è possibile ricondurre il problema di erezione a fattori organici, fattori psicologici o una combinazione tra questi.
Tra i fattori organici troviamo:
- Malattia vascolare (ad es. ipertensione);
- Malattie neurologiche (ad es. sclerosi multipla);
- Patologie del sistema endocrino (ad es. diabete, ipogonadismo);
- Problemi nell’anatomia dei genitali (malattia di Peyronie);
- Uso di farmaci (ad. diuretici, antidepressivi);
- Abuso di alcol.
È stato osservato come i fattori psicologici possano incidere in maniera significativa sull’origine e sul mantenimento del problema di erezione, sia quando è presente un problema organico, sia in totale assenza di quest’ultimo.
Di frequente infatti il responso dell’andrologo o dell’urologo al termine della visita è “Lei non ha niente, sarà un problema psicologico”.
Nello specifico i fattori psicologici implicati nell’impotenza sono:
- Timore dell’insuccesso, insorto dopo occasionali cadute dell’erezione che sono state notate e drammatizzate, provocando nei successivi rapporti preoccupazioni di eventuali ulteriori fallimenti;
- Timore di essere abbandonato o di non essere amato, come conseguenza di non adeguate prestazioni sessuali;
- Incapacità ad abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee per un’ ipervalutazione degli aspetti razionali su quelli emotivi e fisici oppure per definizione troppo astratta del rapporto sessuale (ad es. concepirlo come “momento più sublime di comunicazione tra spiriti”);
- Eccessivo coinvolgimento, novità e ansia da prestazione;
- Mancanza di coinvolgimento e/o di novità (effetto Coolidge);
- Stress in generale, derivante anche da altre situazioni, come ad es. il lavoro, preoccupazioni familiari, conflittualità col partner.
- Convinzioni disfunzionali (es. “l’uomo deve essere sempre pronto e gestire attivamente in modo performante il rapporto sessuale”)
Tra i fattori psicologici vanno considerate le distorsioni cognitive che si verificano in condizioni di ansia e ne determinano l’aumento in un circolo vizioso “preoccupazione – distorsioni cognitive – aumento preoccupazione”.
Le distorsioni cognitive più frequenti sono:
- Pensiero “tutto o nulla”: “se le mie erezioni non sono sempre al massimo sono un completo fallimento”;
- Iper-generalizzazione: “se ho avuto problemi una volta, vuol dire che li avrò sempre”;
- Squalifica del positivo o filtro mentale: “la mia ragazza dice che ho buone erezioni solo perché mi ama e non vuole ferirmi”;
- Lettura del pensiero: “so cosa pensa la mia ragazza dell’altra notte anche se non me lo ha detto”;
- Riferimento al destino: “sono sicuro che stanotte andrà male”;
- Doverizzazioni: “devo essere il migliore”;
- Catastrofizzazione: “se stanotte fallisco, mia moglie mi lascerà”.
Il trattamento della disfunzione erettile deve partire da un’accurata valutazione del problema dal punto di vista medico e psicologico.
Quando l’origine è evidentemente di natura psicologica o mista, come spesso accade, il trattamento più indicato è un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale e/o una terapia mansionale.
In questo tipo di trattamento vengono affrontati i principali fattori di mantenimento del problema come l’ansia da prestazione, le credenze disfunzionali e gli evitamenti.