Dott.ssa Costanza Armenise

“Mi sei scoppiato dentro al cuore” cantava Mina molti anni fa per descrivere il momento magico e travolgente dell’innamoramento.

Nell’immaginario comune l’organo primariamente associato all’amore è il cuore, tanto che “batte forte” quando l’amore inizia e “si spezza” quando finisce.

In verità studi scientifici hanno dimostrato come non sia il cuore, bensì il cervello l’organo maggiormente coinvolto nel fenomeno dellamore.

Quando ci innamoriamo infatti si verifica una sorta di “tempesta chimica” nel nostro cervello, alla quale è possibile ricondurre i diversi aspetti dell’esperienza intensa che ci troviamo a vivere.

Vediamo cosa avviene nello specifico.

Nel mentre che ci stiamo innamorando proviamo stati euforici ed emozioni intense; è stato osservato che quando proviamo queste emozione le aree cerebrali che si attivano presentano maggiori concentrazioni di dopamina.

La dopamina è il neurotrasmettitore associato agli stati euforici ma anche al desiderio e ai meccanismi di ricompensa e di dipendenza e viene rilasciato sia quando riceviamo qualcosa dal partner, sia quando lo gratifichiamo, in una dinamica reciproca di “dare e avere”.

Contestualmente all’aumento della concentrazione della dopamina si assiste alla diminuzione di un altro neurotrasmettitore, la serotonina.

Se consideriamo che una rilevante diminuzione di serotonina caratterizza i disturbi ossessivi, comprendiamo perché nelle prime fasi dell’innamoramento siamo come “ossessionati” dal partner, non riusciamo a pensare ad altro.

La serotonina è implicata inoltre nella regolazione del tono dell’umore, pertanto sempre in questa fase iniziale risultiamo essere più vulnerabili a provare tristezza e ansia, magari in risposta a segnali di rifiuto o di allontanamento da parte dell’altro.

Il sistema nervoso rilascia anche la noradrenalina che risulta responsabile degli effetti fisiologici della “passione” legati all’attivazione ortosimpatica come l’aumento del battito, la sensazione di calore, l’insonnia, il tremore.

Altre due sostanze e che risultano aumentate durante l’innamoramento sono l’ossitocina e la vasopressina, entrambi mediatori chimici responsabili della “costruzione del legame affettivo” poiché facilitano la memorizzazione di ricordi positivi a scapito di quelli negativi e sono anch’essi coinvolti nel sistema della ricompensa.

Infine vi è una aumento di rilascio di endorfine che favoriscono la sensazione di benessere e rilassamento quando ci percepiamo in un clima di legame affettivo stabile.

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