Dott.ssa Costanza Armenise

L’origine degli attacchi di panico: il Modello del Circolo Vizioso del Panico di Clark

donna che ha un attacco di panico

Come spiegato nell’articolo “Attacchi di panico: cosa sono e come si manifestano”, l’attacco di panico è definito come un periodo ben delimitato di intensa paura o disagio, accompagnato da sintomi somatici, dovuti all’attivazione neurovegetativa e cognitivi come la paura di morire, di perdere il controllo, di impazzire.

L’origine e lo sviluppo di questa “intensa paura” è spiegato dal Modello del Circolo Vizioso del Panico di Clark.

Secondo questo modello l’attacco di panico si verifica quando la persona percepisce alcune sensazioni corporee come molto pericolose, cioè come segnali di un’imminente catastrofe.

Una persona ad esempio può interpretare qualche secondo di tachicardia come il segnale di un infarto imminente oppure un momento di confusione mentale come riprova del fatto che sta impazzendo.

Il circolo vizioso che culmina in un attacco di panico si sviluppa quando:

  1. Uno stimolo, interno o esterno, viene interpretato come potenziale minaccia: il pensiero è “potrei sentirmi male”;
  2. Ciò provoca la risposta fisiologica della paura, ossia sensazioni somatiche e mentali come palpitazione, fame d’aria, nausea, tremore, tachicardia, sensazione di svenimento, di irrealtà, ipersensibilità agli stimoli visivi o uditivi ecc.
  3. La persona interpreta queste sensazioni somatiche e mentali in maniera catastrofica, provocando un incremento della paura e, di conseguenza, un acuirsi delle sensazioni somatiche e mentali: il pensiero è “mi sto sentendo male”
  4. e così via, in un crescendo che culmina nella manifestazione dell’attacco di panico vero e proprio.

Le sensazioni somatiche e mentali associate alla minaccia iniziale vengono interpretate come segnali che la minaccia stessa si stia drammaticamente verificando in quel momento: la persona passa dal pensiero “potrei sentirmi male” al “mi sto sentendo male”.

Gli attacchi di panico rappresentano un’esperienza assai drammatica, soprattutto perché spesso le modificazioni fisiologiche iniziali sono improvvise e inspiegabili per chi le vive.

La persona può iniziare a provare ansia anticipatoria, cioè può iniziare a temere di avere nuovi attacchi e pertanto, modificare il suo comportamento in relazione a questa paura.

Prossimamente descriverò come la preoccupazione di avere altri attacchi e la conseguente alterazione del comportamento rappresentino gli aspetti fondamentali e distintivi del disturbo di panico.

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