L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale caratterizzata dal persistente o ricorrente raggiungimento dell’orgasmo ed eiaculazione dopo una minima stimolazione sessuale. Questa condizione può presentarsi prima, durante o poco dopo (circa un minuto dopo) la penetrazione, in ogni caso prima che il soggetto lo desideri.
È complesso riuscire a definire dei criteri precisi per i quali si possa parlare di eiaculazione precoce: non esiste un tempo stabilito a priori di quanto un uomo debba “durare”. Generalmente si considera “eiaculatore precoce” colui che ha l’eiaculazione dopo 5-10 spinte coitali o addirittura prima ancora di introdurre il pene in vagina.
Il problema può insorgere fin dalle prime esperienze sessuali (eiaculazione precoce permanente) oppure può presentarsi dopo un periodo di funzionamento sessuale adeguato (eiaculazione precoce acquisita).
Inoltre può essere costante e indipendente dal variare dei/delle partner (eiaculazione precoce generalizzata) oppure può manifestarsi solo in specifiche situazioni o con specifici partner (eiaculazione precoce situazionale).
Per poter fare una diagnosi il problema deve manifestarsi in tutti o quasi tutti i rapporti sessuali ed essere presente come minimo per circa 6 mesi. Inoltre l’anomalia deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonali e non deve essere dovuta esclusivamente agli effetti diretti di una sostanza.
Gli uomini con questo disturbo riferiscono una sensazione di mancanza di controllo dell’eiaculazione e una forte preoccupazione relativa alla difficoltà nel ritardarla. Vivono rapporti sessuali veloci e insoddisfacenti e provano spesso sensazioni di inadeguatezza, vergogna e umiliazione.
La problematica può avere un forte impatto sulla qualità della vita della persona, soprattutto perché si manifesta all’interno della relazione di coppia (etero o omosessuale) dando origine a conflitti, malintesi e malumori che rinforzano e aggravano la sintomatologia stessa.
Nel prossimo articolo approfondiremo le cause e il trattamento attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale.